HomeambienteInaugurata torre colombaia per controllo piccioni al parco Baravalle a Milano

Inaugurata torre colombaia per controllo piccioni al parco Baravalle a Milano

Inaugurata lo scorso 23 marzo dall’assessore alla Salute Giampaolo Landi, al Parco Baravalle, in via Tabacchi, la prima Torre Colombaia messa a disposizione, a titolo gratuito, dalla Sanitaria Servizi Ambientali, società che da vent’anni si occupa di interventi a salvaguardia dell’ambiente, e che sarà gestita dal Gruppo Ornitologico Lombardo. La Torre Livia 100, così è stata chiamata, è una struttura brevettata da esperti ornitologi assieme a un gruppo di architetti con lo scopo di creare un centro di nidificazione controllato per limitare le nascite. Oltre che per monitorare lo stato di salute dei piccioni e intervenire in maniera mirata con atti terapeutici anche di disinfezione e di disinfestazione. La torre permetterà inoltre di controllare lo sviluppo numerico dello stormo attraverso sostituzioni periodiche delle uova deposte con uova artificiali in modo da prolungare la cova e di conseguenza ritardare nuovi voli nuziali. Il controllo dei colombi urbani e quello delle loro nascite sono eventi indispensabili, che non puntano all’eliminazione della loro presenza ma a salvaguardare la salute dei milanesi nonchè a protezione di monumenti e palazzi storici. Con questo nuovo progetto, che favorisce lo spostamento dei volatili dagli edifici alla torre, controllandone il numero, l’alimentazione e le condizioni sanitarie, l’Assessorato comunale si è fatto carico di un problema molto sentito dalla cittadinanza.
“A Milano – ha detto l’assessore Landi – i piccioni, secondo un censimento del 2000, sono oltre 100mila, 50mila dei quali concentrati solo nel centro storico, tra piazza Duomo, piazza Scala, piazza San Fedele e piazza Cadorna. Insediamenti che di anno in anno comportano una maggiorazione di costi per operazioni di pulizia ordinaria e straordinaria di strade, monumenti e immobili. Basti pensare che ogni anno, secondo Assoedilizia, si spendono circa 5 milioni di euro per ripulire i palazzi del centro dal guano dei piccioni, ai quali va aggiunta la spesa sostenuta da Amsa di altri 150mila euro per i soli monumenti. Duomo escluso, perchè a tener lontani i piccioni dalle guglie ci pensa un impianto elettrostatico a impulsi che lo protegge da una trentina d’anni. La Torre Colombaia non dev’essere considerata la soluzione del problema, ma un mezzo che ci permetterà di raggiungere obiettivi minimi legati alla funzione della torre stessa, come creare un centro di nidificazione controllato. Uno strumento che ha consentito alla città di Basilea, che lo ha adottato nel 1988, di ottenere in un anno la riduzione del 50% del numero di piccioni, di 1.650 chili di guano e la produzione di 2.500 uova in meno. L’esempio svizzero è stato seguito nel 2003 anche da Parigi, Londra, Sydney e Notthingam”.”I piccioni ha aggiunto Landi – sono animali sinantropi, ovvero in grado di sfruttare i luoghi abitati dagli uomini e pertanto la limitazione della loro espansione numerica può avvenire solo attraverso una strategia integrata di almeno tre azioni coordinate tra
loro: l’interdizione delle aree critiche, mediante la dissuasione e il risanamento ambientale per sottrarre siti di riposo nonchè riproduttivi, la riduzione delle risorse alimentari accessibili e il controllo della fertilità. Una soluzione estremamente efficace che raggiunge l’obiettivo di contenere la popolazione dei piccioni senza creare loro alcun trauma.
Bisogna tener presente – come spiegano accreditati studi etologici – che il colombo è alla continua ricerca di luoghi in cui nidificare o rifugiarsi; ha un’ottima memoria che gli consente di mettere a frutto esperienze passate come su una mappa gps; si affeziona moltissimo a un luogo dove ha già deposto le uova. Ecco perchá una Torre Piccionaia è un ottimo dissuasore.
“La presenza della Torre Colombaia – ha concluso l’assessore – consentirà nel tempo di creare un centro di ecologia urbana e di educazione ambientale per studenti e ragazzi, oltre a rendere più consapevole la convivenza. La scelta di posizionare questa prima struttura sperimentale è stata ben ponderata e, se i risultati saranno paragonabili a quelli ottenuti all’estero, potremmo estenderla in altri punti della città”.
“L’installazione della prima Torre piccionaia a Milano – ha aggiunto Gianluca Comazzi, garante per la tutela degli animali per il Comune di Milano – costituisce una soluzione innovativa, che consentirà di diminuire sensibilmente, di anno in anno, il numero di piccioni presenti nella nostra città e, cosa particolarmente importante, senza l’utilizzo di mezzi cruenti. Il metodo di contenimento utilizzato consisterà, infatti, nell’attirare la nidificazione dei colombi all’interno della torre tramite l’inserimento di cibo di ottima qualità e nel rimuovere le uova presenti (non tutte, altrimenti l’impianto verrebbe abbandonato dai volatili), per limitarne progressivamente l’eccessiva proliferazione. I piccioni verranno inoltre monitorati e sottoposti a controlli sanitari continui, per evitare rischi legati alla diffusione di malattie”. Ad occuparsi dei piccioni che troveranno casa nella Torre Colombaia al Parco Baravalle sarà il Gruppo Ornitologico Lombardo (Gol), presieduto dal professor Carlo Giovanni Violani, cui è affidata la gestione sperimentale igienico-sanitaria. “Il servizio – ha spiegato Riccardo Tucci, consigliere del Gol. – prevede una corretta gestione della Torre piccionaia con ispezioni esterne e interne per la verifica della funzionalità della struttura, pasturazione dei colombi con chicchi di mais, censimento delle nidificazioni dei Columbia livia, sostituzione delle uova, raccolta di
materiale per le indagini entomologiche e microbiologiche sui colombi ma anche indagini etologiche-naturalistiche ad esse correlate. Tra i nostri vari compiti ci sono, infine, il censimento degli stormi da effettuarsi in collaborazione con il referente scientifico e con il tecnico della Sanitaria Servizi Ambientali, la valutazione qualitativa e quantitativa dell’avifauna presente e l’ osservazione dei comportamenti dei colombi documentata fotograficamente”.

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