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Igiene ambientale, mercato del lavoro, previdenza – Nuovi scenari per uscire in positivo dalla crisi

 

Gestire le relazioni industriali ai tempi della grande crisi, fronteggiando situazioni complesse e cercando di governare al meglio la complessa transizione innescata dalla nuova normativa sul mercato del lavoro e dalla riforma previdenziale. Un compito difficile, in un quadro normativo radicalmente nuovo, quello che le imprese pubbliche d’igiene ambientale si trovano a dover svolgere per far fronte alla continua riduzione delle risorse economiche degli enti locali senza per questo ridurre qualità e quantità dei servizi e senza venir meno a un costante impegno nella salvaguardia dei livelli occupazionali, della qualità della vita e della sicurezza dei lavoratori.

Sono questi i temi che sono stati al centro dei due giorni di confronto che hanno caratterizzato l’edizione 2012 del seminario economico annuale di Federambiente, che quest’anno si è svolto a Sirmione (BS) presso il Grand Hotel delle terme. Particolare attenzione è stata posta nel corso dei lavori – coordinati dal direttore di Federambiente, Gianluca Cencia, e introdotti da una panoramica sullo stato del contratto collettivo del settore illustrata dal direttore del Servizio lavoro della Federazione, Marco Pietrangelo – alla riforma del mercato del lavoro, su cui è intervenuto fra l’altro uno dei relatori della legge, il sen. Maurizio Castro, nel corso di una tavola rotonda coordinata dal giornalista del Sole 24 ore Gianni Trovati alla quale hanno partecipato anche i vicepresidenti di Federambiente Filippo Brandolini e Sonia Cantoni insieme al segretario confederale della CGIL Nicola Nicolosi.

L’attenzione si è concentrata soprattutto sulle questioni cruciali – introdotte dal coordinatore dell’area Politiche del lavoro di Federambiente, Marco Maria Camoletto – delle tipologie contrattuali che caratterizzano la flessibilità in entrata (apprendistato, somministrazione, contratto a termine) affrontata dal prof. Arturo Maresca, ordinario di diritto del lavoro nell’Università La Sapienza di Roma, e da Paolo Pennesi, direttore generale delle attività ispettive del ministero del Lavoro,  mentre degli strumenti di flessibilità in uscita alla luce della modifica dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori s’è occupato il prof. Roberto Romei, ordinario di diritto del lavoro nell’Università Roma 3.

Notevole interesse ha poi suscitato l’articolato intervento di Alessandra Carta, dell’INPS, sul delicato nodo della previdenza nel settore dell’igiene ambientale, caratterizzata dalla contemporanea presenza, all’interno di quasi tutte le imprese pubbliche, di una maggioranza di lavoratori ancora iscritti all’INPDAP accanto a una minoranza di colleghi iscritti all’INPS. Molto seguita anche la tavola rotonda dedicata alla contrattazione aziendale alla quale hanno partecipato Fabrizio Catarsi (amministratore delegato GEOFOR Pisa), Demetrio De Stefano (amministratore delegato Ambi.Ente Ciampino). Gianfranco Grandaliano (presidente AMIU Bari) e Maurizio Magnabosco (amministratore delegato AMIAT Torino).

“Per gestire i rifiuti urbani servono sempre più macchine e impianti, ma servono anche sempre più uomini e donne – ha detto il presidente di Federambiente, Daniele Fortini, concludendo i lavori –. Lo sforzo nostro e delle imprese nostre associate è costantemente rivolto a conciliare l’esigenza di offrire più lavoro, in particolare per i giovani, con quella di fornire servizi migliori in un quadro di vincoli economici sempre più stretti. Occorre una cabina di regia nazionale che abbia una visione d’insieme e decida chi deve fare che cosa. Ci vuole insomma una (e una sola) politica ambientale per i rifiuti urbani e speciali in un quadro di liberalizzazione con regole e di politiche industriali adeguate. Questo è ciò che manca oggi, e questo è ciò che servirebbe per trasformare la crisi in un’opportunità di crescita”.

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