HomeambienteI RAEE cannibalizzati

I RAEE cannibalizzati

Una ricerca diffusa ad Ecomondo mostra l’entità del fenomeno  che priva i rifiuti elettrici ed elettronici dei componenti essenziali

 A quattro anni dalla sua nascita il sistema RAEE (rifiuti elettrici ed elettronici) è progressivamente cresciuto, raggiungendo nel 2010 l’obiettivo indicato dall’UE per la raccolta, pari a 4 kg per abitante. 

A ECOMONDO il Forum RAEE,che si è svolto il 10 novembre scorso, è un appuntamento tradizionale per gli addetti ai lavori che intendono aggiornarsi sulle iniziative e sulle tendenze in atto, oltre che come un utile momento di discussione e confronto tra i protagonisti del sistema.

Nell’ambito dei lavori, è stata diffusa una ricerca dal titolo ‘Il fenomeno della cannibalizzazione dei RAEE’, promossa da ANCI e Centro di Coordinamento RAEE, realizzata da Ancitel Energia e Ambiente. 

Nell’ambito del recupero di parti o compenti di questi particolari rifiuti si verificano infatti forme di sottrazione che danno vita a traffici illeciti. La metà degli operatori mostra preoccupazione per questo fenomeno. 

La cannibalizzazione è la privazione di componenti essenziali dagli apparecchi elettrici ed elettronici, che in alcuni casi può rendere vano il processo di recupero o messa in sicurezza dei rifiuti. Si tratta di componenti di valore economico rilevante (ad esempio il compressore dai frigo, il giogo di deflessione dai TV). 

Al campione è stato chiesto di indicare quale fosse, in base all’esperienza personale, la quota di RAEE ‘cannibalizzati’ su quelli conferiti presso i centri di raccolta. La risposta: il 21,3% (il nordest è al 28%) dei frigoriferi, l’11,3% (Il Sud è al 13,9%) delle lavatrici, il 13,2% (il nordovest è al 17,5%) di monitor e tv. 

Assolutamente preoccupante un dato: nei primi nove mesi del 2010 il campione (211 centri di raccolta in Italia) dell’indagine evidenzia che il 70% ha ricevuto effrazioni con conseguente cannibalizzazione dei RAEE. 

I rifiuti arrivano ai centri di raccolta RAEE principalmente dal conferimento diretto: intorno al 58% per i rifiuti più voluminosi e oltre il 70% per i più piccoli. 

I cittadini del Nordest sono quelli più attivi: il 70,1% dei conferimenti è a loro cura. La quota scende molto al Sud (26,3%). La media italiana è al 57%. 

Per quanto riguarda il ritiro a domicilio, il dato è totalmente diverso: la media nazionale è del 16,7%, al sud il 39,1% e al Nordest 7,8%. 

La percentuale di rifiuti RAEE raccolti sul territorio, perché abbandonati, è in Italia dell’8,6%: 18,8% al sud e 5,6% al Nordest.

CONTENUTI SUGGERITI