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Esperienze d’eccellenza nell’applicazione della tariffa puntuale

Superare le formule basate sui metri quadri occupati e sul numero di abitanti in modo da “premiare” chi produce meno rifiuti e li separa correttamente: è questa la sfida che imprese ed enti locali devono vincere per far sì che il principio comunitario “chi inquina paga” si traduca in concreta realtà. Tecnicamente si chiama “tariffa puntuale”; in pratica, consiste nel far pagare ai cittadini un costo commisurato all’effettiva quantità e qualità dei rifiuti che producono.

A livello nazionale dovrà essere un regolamento ministeriale a fissare criteri e modalità d’applicazione di questa rivoluzione tariffaria. Ma in alcune realtà locali questo principio viene già applicato con successo. Di questo si è parlato il 18 marzo a Roma nel corso del seminario, promosso da Federambiente, “Costruire i criteri per l’applicazione della tariffa puntuale”, che ha visto la partecipazione di molti rappresentanti di enti locali e di aziende di gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani.

Al seminario sono state presentate alcune esperienze d’eccellenza nell’applicazione della tariffa puntuale di cui sono protagoniste aziende associate a Federambiente, soprattutto nelle regioni del Nord-Est ma non solo, da Copparo (Ferrara) a Pergine Valsugana (Trento), da Villorba (Treviso) a Venezia, da Cittadella (Padova) a Chieri (Torino).

Il confronto, molto seguito, è stato una tappa importante del processo di costruzione dei criteri su cui basare l’applicazione della tariffa puntuale, che Federambiente intende offrire al ministero dell’Ambiente come contributo di riflessione e di proposta, basata sull’analisi delle esperienze d’eccellenza già maturate, in vista della stesura ed emanazione del regolamento ministeriale che dovrà introdurre la tariffa puntuale su tutto il territorio nazionale.

 www.federambiente.it

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