HomeambienteA Rimini oltre 100 proposte concrete per un’economia verde

A Rimini oltre 100 proposte concrete per un’economia verde

Si è conclusa la prima fase di consultazione degli Stati Generali della Green Economy con la partecipazione di migliaia di tecnici e addetti ai lavori, centinaia di giornalisti.  Numerose proposte innovative emerse nel corso delle 8 Assemblee Programmatiche incentrate su temi individuati come strategici per lo sviluppo di un’economia verde in Italia.

Otto i Gruppi di Lavoro, dedicati ai settori ritenuti più importanti per lo sviluppo della green economy in Italia, che hanno organizzato momenti di incontro e di confronto per elaborare proposte e realizzare idee: “Sviluppo dell’ecoinnovazione”, “Sviluppo dell’ecoefficienza, della rinnovabilità dei materiali e del riciclo dei rifiuti”, “Sviluppo dell’efficienza e del risparmio energetico”, “Sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili”, “Sviluppo dei servizi ambientali”, “Sviluppo di una mobilità sostenibile”, “Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica” e “Sviluppo di una finanza e di un credito sostenibile per la green economy”.

L’appuntamento ora è a Rimini nell’ambito di Ecomondo-Key Energy, il 7 e 8 novembre prossimi, dove sarà presentato un Programma per lo sviluppo di una green economy, quale contributo per far uscire l’Italia dalla crisi e raggiungere gli obiettivi principali che gli Stati Generali della Green Economy, composti dal Ministero dell’Ambiente e dalle 39 organizzazioni di imprese green, intendono realizzare: dare vita, nell’anno della Conferenza mondiale delle Nazioni Unite, Rio+ 20 dedicata alla green economy, ad un evento nazionale unitario delle numerose e diversificate imprese ed organizzazioni di imprese, riconducibili ad attività economiche con rilevante valenza ambientale, con l’ambizione di promuovere, insieme, un nuovo orientamento generale dell’economia italiana, una green economy, per aprire nuove possibilità di sviluppo, durevole e sostenibile. In secondo luogo quello di varare, col metodo dell’elaborazione partecipata, una piattaforma programmatica per lo sviluppo di una green economy che approfondisca la visione lanciata col Manifesto per un futuro sostenibile dell’Italia (www.manifestofuturosostenibile.it), con particolare riferimento al ruolo di una green economy per far fronte alle crisi economica ed ecologica-climatica, attraverso l’analisi dei potenziali positivi, degli ostacoli, nonché delle politiche e delle misure necessarie per lo sviluppo di un primo gruppo di settori strategici. Infine, promuovere le ragioni della green economy in un incontro e confronto con il Governo, le forze politiche, il mondo delle imprese e la società civile.

La green economy – ha detto il Ministro dell’Ambiente Corrado Cliniè lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali saranno un’occasione significativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere. Oltre al decreto Sviluppo, stiamo finalizzando altre misure per aiutare le energie rinnovabili, grazie anche al contributo delle Regioni e delle autonomie locali. Come ministero siamo impegnati per trovare le risorse per sostenere le nuove tecnologie, per rendere le nostre imprese più competitive, tutelare le risorse idriche e gestire in modo efficiente il suolo”.

Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e del Comitato organizzatoreservono idee e iniziative per innovare,convertire,differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green economy è, in particolare in Italia, fra le poche possibilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere questo treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Occorre inoltre favorire con continuità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnovazione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde,dallo sviluppo delle energie rinnovabili al risparmio energetico,dalle filiere agricole di qualità ecologica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”.

A Rimini, il 7 e l’8 novembre, il Programma per lo sviluppo della Green Economy sarà presentato e discusso con rappresentanti dell’Unione Europea e dell’OCSE, del Governo Italiano, delle principali organizzazioni delle imprese e dei sindacati, del mondo politico e parlamentare, delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, di Enti locali e Regioni. Nell’occasione verrà anche presentato un Rapporto sulla Green Economy, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con l’Enea.

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