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Il marchio “Q”: La giusta causa dell’autoreferenzialità

 (tratto da “GSA” n.11, Novembre 2009)

 

Il progetto Q è il marchio brevettato di qualità della sicurezza igienica dei prodotti tessili precessati dalle industrie di lavanderia di Assosistema.

 

La diffusione di massa delle informazioni e delle conoscenze ha determinato, nel tempo, l’ampliamento dell’area collettiva di riferimento delle politiche attive per lo sviluppo economico, sociale e culturale delle nazioni.

Proprio perché si tratta di un processo di acculturamento la cui realizzazione è in continuo divenire, esso esplica i suoi effetti in forme e modalità diverse. Oltre alle politiche di governo, molto dipende dall’azione collettiva degli attori sociali, interessati a vario titolo e a vari livelli a promuovere la conoscenza e a richiamare l’attenzione delle competenze nei vari ambiti settoriali.

Quanto più innovativa è la conoscenza, tanto più incisiva sarà la trasformazione dei paradigma e quanto più tale trasformazione è trasversale all’esigenze di molti, tanto più genera consenso sociale.

Si pensi alla profonda trasformazione socio-culturale che la valorizzazione dell’igiene personale, dagli inizi del ‘900 ad oggi, ha determinato in gran parte delle società.  La progressiva e generale sensibilizzazione delle popolazioni alle pratiche di igiene personale, dei loro indumenti e dei prodotti consumati ha significato una drastica diminuzione delle concentrazioni di microrganismi patogeni e una conseguente diminuzione delle malattie infettive. Un miglioramento qualitativo della vita che oltre a rappresentare un successo per la sanità pubblica ha significato una conquista importante per la collettività in termini di progresso civile e di recupero dei margini di sicurezza. 

La sicurezza igienica, quindi, come pre-requisito fondamentale nella tutela delle persone.

Da questi concetti astratti, ma fondamentali per la sintesi dell’evoluzione, trae origine il “Progetto Q” Campagna Nazionale di Comunicazione ideata da ASSOSISTEMA per sostenere il valore della qualità igienica dei prodotti tessili che, seppure universalmente riconosciuto, non riscontra ovunque interesse nelle forme e nelle modalità auspicate.

Il progetto “Q” – marchio brevettato di qualità della sicurezza igienica dei prodotti tessili processati dalle industrie di lavanderia con sistemi di analisi del rischio e di controllo della biocontaminazione certificati RABC (Risk Analysis Biocontamination Control System) – è la garanzia del raggiunto livello pre-stabilito di qualità microbiologica correlato all’utilizzo dei vari tessili (lenzuola, asciugamani, tovaglie, divise, abiti da lavoro, ecc.) nei diversi ambienti.

Infatti, il Certificato RABC trova applicazione nei processi di sanificazione di quei tessili che, in relazione all’ambiente in cui sono utilizzati (alberghi, ristoranti, ospedali, industrie, ecc.), risultano contaminati da microrganismi più o meno patogeni.

Il contatto con possibili pericoli e la valutazione del rischio correlato rientrano nella pratica costante di quegli operatori delle industrie di lavanderia coscienti del fatto che dopo la massima disinfezione (tramite parametri chimici e fisici) i tessuti, a causa di interferenze esterne, possono essere nuovamente contaminati microbiologicamente, per cui risulta  indispensabile individuare il punto critico ed evitare l’eventuale ricontaminazione.

La garanzia del metodo RABC si basa principalmente su misure di prevenzione e d’ispezione sul prodotto finale e, proprio perché la contaminazione dei tessili può verificarsi in modi vari e per varie cause (batteri, sostanze chimiche, corpi estranei, ecc.), essa è fortemente legata ai comportamenti adottati da tutti coloro che per qualsiasi motivo intervengono nelle varie fasi della filiera, dalla materia prima fino ad arrivare all’utente finale.

Non a caso i requisiti per l’ottenimento del certificato RABC (così come previsto dalla norma UNI EN 14065:2004) interessano sia gli aspetti civili e tecnico-igienici relativi agli edifici, agli impianti, all’alimentazione e allo scarico delle acque, agli impianti di condizionamento e ai flussi d’aria, al parco macchine e impianti, sia gli aspetti igienici per il personale relativi a igiene delle mani, cura del corpo e dell’abbigliamento, assistenza medica nonché gli aspetti igienici dei tessili, dei materiali e delle lavorazioni relativi alla valutazione e selezione dei fornitori, indirizzo degli acquisti, controllo dell’acqua, stoccaggio, trattamento, smaltimento dei rifiuti, trasporto, servizi igienici, mensa e verifica delle apparecchiature di misurazione e controllo.

Tutto questo, però, può essere garantito esclusivamente da industrie strutturate, con layout di stabilimento idonei per la separazione dello sporco dal pulito, dotate di impianti efficienti, di tecnologie avanzate, di modelli organizzativi efficienti, di personale qualificato e consapevole del senso e dell’importanza del suo lavoro e di come possa contribuire al raggiungimento dei target di qualità microbiologica, da test validi e validati dei processi nonché dall’istituzione di un “Gruppo RABC” – formato dal Direttore aziendale, dal Direttore tecnico, di stabilimento, di qualità, di produzione e da un microbiologo qualificato – che abbia la responsabilità della messa in atto del sistema e del suo mantenimento.

Il “Marchio Q” ha l’ambizione di essere, in sintesi grafica, uno specchio in grado di ribaltare agli occhi dell’utente-consumatore le garanzie di sicurezza igienica che un adeguato processo industriale di sanificazione del tessile è in grado di offrire.

Potremo dire che è la giusta causa dell’autoreferenzialità di una filiera che crede nel valore della sicurezza igienica quale pre-requisito di tutela dei propri clienti.

Il “Marchio Q” sarà distribuito a partire da novembre negli alberghi e nei ristoranti che hanno scelto di aderire all’iniziativa.

 

di Patrizia FERRI

Segretario Generale ASSOSISTEMA

www.assosistema.it

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