HomedisinfestazioneLe tante sfide della disinfestazione

Le tante sfide della disinfestazione

(tratto da “GSA” n.5, maggio 2009)

Giovedì 19 marzo, nell’ambito di Disinfestando 2009, presentato il sunto (tradotto in italiano da ANID) della ricerca “L’importanza della disinfestazione urbana nella sanità pubblica”, effettuata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e presentata  da Jontahan Peck. E’ intervenuto il direttore CEPA Rob Fryatt.


Si è svolta sotto i migliori auspici, a Riccione, la prima edizione di Disinfestando 2009.

Proprio per dare al settore l’importanza che merita, Anid ha organizzato Disinfestando 2009:in passato, infatti, il comparto del Pest Control era presente a Pulire, ma ormai i tempi erano maturi per affrontare un distacco sereno ma necessario. “Nell’ottica di creare consapevolezza e cultura del settore –ha detto il presidente Sergio Urizio–  era importante allestire una vetrina tutta per noi, da non dover condividere con nessuno; tanto più che sia il periodo di svolgimento (giugno) che la collocazione geografica (Verona) di Pulire non ci rappresentavano al meglio: in giugno si concentra il picco della nostra attività e nessun operatore del settore era mai in grado di dedicarsi pienamente all’evento fieristico, mentre Verona si situa un po’ fuori dal baricentro del settore della disinfestazione professionale. In quest’ottica l’Emilia Romagna è senza dubbio la location più idonea a rappresentarci”.

L’importanza della disinfestazione urbana nella sanità pubblica

All’inaugurazione dell’esposizione, giovedì 19 marzo, è seguita, nel pomeriggio, in sala Polissena, la presentazione del testo italiano (a cura di Anid e distribuito da Sinergitech) del sunto “L’importanza della disinfestazione urbana nella sanità pubblica”, una ricerca effettuata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e riassunta da parte di Jonathan Peck, in rappresentanza del Chartered Institute of Environmantal Health. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, con il libro dal titolo “Public Health Significance of Urban Pests “ in 600 fitte pagine prende in esame, suddivisi per singoli agenti infestanti, i crescenti rischi che stanno interessando sempre più anche i Paesi a più alto sviluppo come quelli del Nordamerica e dell’Europa. Peck ha sottolineato come il riassunto non vuole essere sostitutivo del poderoso volume, ma diffonderlo presso un pubblico più vasto segmentando gli argomenti per assicurarsi che la gestione degli infestanti venga presa in seria considerazione da tutti. In effetti anche a Riccione una copia del volume è stata consegnata a tutti i presenti.

Fryatt: da Roma alle linee guida CEN

Interessante l’intervento di Rob Fryatt, direttore della Cepa, l’associazione europea dell’industria del pest mangement, sul tema “Dal protocollo di Roma alle linee guida Certificate CEN”. Fryatt ha sottolineato le sfide che attendono CEPA, e che riguardano soprattutto la diffusione di conoscenza e formazione in Europa e la sensibilizzazione dei legislatori, e la necessità di un protocollo europeo che si è concretizzato nel documento di Roma. “Noi crediamo –vi si legge- che tutti i cittadini abbiano il diritto di vivere in un ambiente dove ogni sforzo effettivo viene fatto dai governi e dall’industria, in collaborazione, per ridurre al minimo l’impatto delle malattie nella popolazione del mondo, e crediamo che l’industria della disinfestazione debba impegnarsi per sollecitare ogni governo nazionale a introdurre requisiti di autorizzazione e formazione.”

L’industria europea deve parlare con voce unica

Un’altra necessità avvertita in Europa è quella di uno standard industriale e principi comuni a tutti i mercati. Oggi Cepa (www.cepa-europe.org) raccoglie 18 membri, di cui 11 internazionali. “L’industria europea –ha detto Fryatt- deve parlare con voce unica. Tra le prossime sfide c’è la collaborazione, la capacità di affrontare i cambiamenti ambientali, lo scambio di informazioni”.

Il protocollo di Orlando (per una gestione universale della disinfestazione), altra pietra miliare dello sviluppo della professionalizzazione del settore del pest control, pone l’accento sulla necessità di minimizzare l’impatto degli organismi portatori di malattie. Ecco dunque che, soprattutto in un’epoca di globalizzazione in cui le distanze si sono accorciate e gli stili di vita, nonché le abitudini igieniche, vengono a contatto quotidianamente, la disinfestazione viene ad assumere un ruolo centrale.

Non solo: fattori come l’espansione dei nuclei urbani in periferie un tempo regno di roditori commensali e insetti stanno incrementando l’incidenza di patologie legate a questo tipo di infestazione. Si tratta di un problema dalle numerose sfaccettature, già posto in evidenza dall’OMS, perché abbraccia problematiche ambientali, strutturali, normative, manageriali, finanziarie, scientifiche e climatiche. Certo il ruolo dei legislatori è di cruciale importanza: tutto dovrà partire dalla prevenzione, le cui prassi dovranno essere regolate a norma di legge. Da molte parti si auspica una maggiore attenzione normativa alla fase di progettazione e costruzione delle nuove aree insediative cittadine. E si invocano edifici “pest-proof”, neologismo che sta per “protetti dagli agenti infestanti”. Le responsabilità devono essere individuate, in ciascun Paese, a carico di ogni singolo dipartimento di Governo (Ministero, nel caso dell’Italia), che dovrà monitorare la situazione, programmare ed implementare adeguate misure di controllo.

La formazione: sempre presente, sempre essenziale

In Italia Anid è sempre in prima linea nella diffusione della cultura e dell’informazione sulle problematiche della disinfestazione. “Affidarsi a un disinfestatore non professionale –si legge nel Dossier Disinfestazione distribuito in fiera- non è soltanto una scelta sbagliata, ma un autentico rischio”. E ancora: “La professionalità degli operatori della disinfestazione consiste non soltanto nell’esperienza acquisita sul campo, ma, allo stato attuale, moderno e globale dell’evoluzione tecnica e scientifica, anche e soprattutto in un’adeguata, costante e documentata attività di formazione e aggiornamento tecnico, che già in alcuni paesi europei costituisce requisito essenziale per lo svolgimento dei servizi e che non potrà che rivestire un’importanza fondamentale nella legislazione e nel recepimento delle direttive CEE anche in Italia”. Anche l’approvvigionamento e l’applicazione dei prodotti devono essere regolato da precise e severe normative (cosa che, in UE, già è in atto e che in Italia è stata introdotta dalla normativa sui biocidi), e chi utilizza tali prodotti dovrà essere adeguatamente formato e addestrato (un leitmotiv dell’attività di ANID), per evitare inutili rischi.

CONTENUTI SUGGERITI