HomeMercatoSagicofim: i punti chiave della nuova norma per gli impianti VCCC

Sagicofim: i punti chiave della nuova norma per gli impianti VCCC

Nelle scorse settimane è stata pubblicata la norma “UNI 11425: Impianto di ventilazione e condizionamento a contaminazione controllata (VCCC) per il blocco operatorio”.
Essa fornisce le indicazioni per la progettazione, l’installazione, la messa in marcia, il controllo delle prestazioni, l’accettazione, la gestione degli impianti e dei componenti che concorrono al controllo della contaminazione ambientale e al mantenimento di prefissate condizioni termo igrometriche nei reparti specificatamente destinati allo svolgimento di attività chirurgica.
SagiCofim, nell’ottica di informare con continuità gli Specialisti di settore, desidera evidenziare i punti salienti di questa importante ed innovativa Regola Tecnica, riportando alcuni stralci della menzionata UNI 11425.

Requisiti generali impiantistici
“Tutti i componenti costituenti gli impianti di ventilazione e condizionamento e VCCC, devono essere progettati in modo da non contribuire alla produzione e alla diffusione di contaminanti ed essere installati in modo da consentirne una facile accessibilità; devono inoltre avere le superfici esposte facilmente pulibili e controllabili omissis E’ ammessa la sola umidificazione a vapore pulito, saturo o surriscaldato”

Unità di trattamento dell’aria (UTA)
“Il sistema di umidificazione deve essere del tipo a vapore pulito, saturo o surriscaldato e deve garantire che in nessun punto dell’unità di trattamento aria ci sia rischio di formazione di condensa. Il sistema di distribuzione del vapore deve essere installato tra il primo e il secondo stadio di filtrazione ed essere facilmente accessibile omissis L’acqua di alimentazione degli umidificatori a vapore deve avere qualità per lo meno uguale a quella potabile; se l’umidificatore è alimentato da acqua trattata chimicamente, la non tossicità dell’aria di mandata deve essere permanentemente garantita”

APPENDICE B
B.2 Classificazione dei livelli di pulizia dell’aria:
Gli ambienti di un blocco operatorio possono essere classificati nelle seguenti tre categorie a diverso livello di rischio:

  1. Sale operatorie destinate a interventi chirurgici specialistici omissis che richiedono elevatissima prote zione dell’area a rischio: classe ISO 5
    1. Sale operatorie per interventi chirurgici senza impianto di materiali estranei omissis : classe ISO 7
    2. Sale operatorie e locali a uso chirurgico per interventi di minore omissis : classe ISO 8

Dove le classi sono individuate omissis in condizioni simulate di funzionamento operativo, omissis secondo ISO 14644.

D.1.2 Terminali interni
omissis flusso unidirezionale misto, i diffusori (DFU) saranno di dimensione minima atta a coprire e proteggere tutta l’area critica interna alla sala operatoria; la dimensione consigliata è di circa 3,00 x 3,00 m.

E.3.1 Flusso turbolento e flusso unidirezionale
La differenza di base tra sistemi a flusso turbolento ed a flusso unidirezionale risiede nel fatto che nel primo caso il modello fisico di riferimento per il moto dell’aria è costituito dal miscelatore perfetto (contaminazione uniformemente distribuita nell’ambiente), mentre nel secondo caso da un flusso a pistone (contaminazione crescente linearmente dal punto di immissione dell’aria al punto di ripresa), omissis

 

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