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L’elettrostatico di Martignani

Martignani, primo in Europa ad aver introdotto la carica elettrostatica delle microgocce nei trattamenti fitosanitari in agricoltura e nella manutenzione del verde pubblico, avendo constatato che tutte le sue innovazioni premiate nei vari concorsi internazionali per novità tecnologiche hanno trasformato lo stato dell’arte di settore creando tendenza tra gli altri costruttori, per quanto riguarda le varie imitazioni del suo “ Electrostatic Spray System” finora apparse in Italia, ritiene opportuno precisare quanto segue: Riuscire a valutare in modo diretto e immediato l’effettivo grado di efficienza di un dispositivo del genere da parte dei potenziali acquirenti, attratti da certi messaggi promozionali dai toni superlativi tali da sconfinare spesso in forme di pubblicità ingannevole, è praticamente impossibile.
L’unico metodo sicuro è quello di disporre dei risultati ufficiali di test condotti in campo da uno o più istituti sperimentali in grado di quantificare nel corso di veri e propri cicli di trattamenti p. es. su una coltivazione arborea (frutteto, vigneto, ecc.) la differenza di deposito di prodotto (in ng/cm²) ottenuta su foglie e frutti tra una distribuzione con carica elettrostatica e la medesima senza carica, il tutto risultante da precise analisi con appropriate apparecchiature di laboratorio.
Martignani, a partire dal 1981, ha accumulato 10 risultati ufficiali di questo tipo per il suo sistema elettrostatico, di cui 6 pubblicati da 3 istituti di ricerca universitari in italia e i restanti da analoghi Enti all’Estero. Tutte le 10 sperimentazioni in campo con le 10 pubblicazioni dei risultati fitoiatrici confermano quanto segue: I nebulizzatori pneumatici martignani con carica elettrostatica delle microgocce e funzionanti a basso volume d’acqua, se confrontati con irroratori a convenzione d’aria con ugelli convenzionali a pressione, hanno dimostrato efficacia superiore con meno 90% d’acqua, meno 25-30% di prodotto chimico e minori perdite a terra del 70% senza carica elettrostatica attivata, ma un’ulteriore riduzione del 20% di principio attivo e minori perdite per deriva nell’aria dell’85% con carica attivata. Tali risultati sono fornibili, in copia degli originali pubblicati.

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