HomesanitàIl processo dell’analisi degli impianti aeraulici in ospedale

Il processo dell’analisi degli impianti aeraulici in ospedale

 (Tratto da “GSA”n.4 aprile 2011)

La corretta gestione e manutenzione dei sistemi aeraulici in ospedale è un importante fattore di prevenzione per la salute dei pazienti e delle persone che lavorano nelle strutture sanitarie. Questa relazione è stata tenuta al congresso AIISA (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici) lo scorso febbraio a Bari.

 

 

La gestione dei rischi in ospedale

Il “sistema ospedale”è una complessa macchina ad alta tecnologia diffusa che, se da un lato consente un continuo miglioramento nei processi di diagnosi e cura, dall’altro pone il problema dei rischi correlati fisici, chimici, biologici. Pertanto, nel governo del sistema ha assunto sempre più centralità la gestione dei rischi. Tra questi, quelli connessi alla qualità dell’aria indoor.

 

Manutenzione dei condotti aeraulici: un importante mezzo di prevenzione

In un ambiente ospedaliero climatizzato, oltre al mantenimento delle condizioni microclimatiche ottimali, la pulizia e la bonifica dei condotti dell’aria condizionata e degli interi circuiti aeraulici costituiscono il miglior mezzo di prevenzione per la salute di pazienti ed operatori. Si riducono notevolmente i rischi di contrarre infezioni crociate da parte dei pazienti (soprattutto se immunodepressi) e, nel contempo, si riducono i rischi professionali a carico degli operatori.

 

Verso nuovi modelli

La crescente interazione, nel loro evolversi, tra edificio, strutture, impianti, tecnologie e attività svolte ha comportato una continua evoluzione dei riferimenti normativi e dei modelli operativi. Sicché il personale sanitario può operare in sicurezza a diretto vantaggio del paziente, sia in termini di efficacia delle prestazioni, sia in termini di qualità del percorso di cura inteso in senso complessivo, in un “continuo affinamento dell’antico mestiere di curare e di prendersi cura delle esigenze di salute delle persone e dell’ambiente”.

 

Le indagini ambientali

Le indagini ambientali devono costituire segmento fondamentale di una buona prassi di manutenzione degli impianti in ambito ospedaliero; oggi, per contro, esse, oltre che essere considerate un costo aggiuntivo rispetto alla normale conduzione degli impianti, sono spesso complicate dalla incertezza dei riferimenti e dei parametri da adottare per la valutazione dei risultati. 

Quali parametri adottare?

Costruttori ed installatori di canali, ai fini della verifica dell’attendibilità dei risultati e di risolvere le criticità nei processi manutentivi (ispezionabilità ed accessibilità dei canali anche ai fini della bonifica), fanno generalmente riferimento alla norma Uni 10339, che chiarisce i requisiti minimi degli impianti e dei valori delle grandezze di riferimento durante il funzionamento degli stessi.

Di particolare importanza sono le “Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione” , in accordo ai sensi dell’articolo 4 del D.L. 28 agosto 1997 ( n° 281 ) tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano (seduta del 5 ottobre 2006).

 

Gli standard di efficienza

I sistemi di condizionamento dell’aria e di ventilazione devono essere quindi progettati ed installati in modo da adempiere ai requisiti di efficienza (En 13779 ed Uni 10339) e devono consentire la pulizia di tutte le superfici interne  e di tutti i componenti, in conformità a quanto espresso dalle disposizioni Env 12097.

Un importante contributo iniziale in tal senso è stato dato dal progetto di norma 5/516 che riguarda la manutenzione degli impianti aeraulici. In questo decreto si esprime chiaramente l’obbligo di effettuare regolari controlli e pulizie dei componenti costitutivi.

 

Le Asl autorità di controllo

Attualmente le autorità preposte ai controlli sono le Asl attraverso i servizi di prevenzione della salute nei luoghi di lavoro. La vigilanza sul rispetto delle normative è di competenza degli Ispettori delle Aziende Sanitarie Locali, che la esercitano secondo la procedura prevista dagli articoli 20 e 21 del Decreto Legislativo 19.12.1994, n. 758.

 

Profili professionali ad hoc?

Le fonti normative vigenti che regolano la materia e le possibili conseguenze derivanti dalla loro trasgressione aprono, indubbiamente, inediti scenari di sviluppo per la creazione di figure tecniche dotate di specifici profili professionali.

Solo condotte perfettamente sanificate, attraverso interventi mirati, eseguiti da esperti professionisti ed imprese qualificate in possesso di apparecchiature tecnologicamente avanzate, infatti, possono garantire l’eliminazione di contaminanti fisici, chimici e biologici.

 

Il processo di bonifica: modalità operative

Per questo tipo di attività, come indica anche l’Aiisa (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici ), bisogna operare seguendo un progetto di intervento condiviso da tutte le figure professionali, interne ed esterne, preposte.

Naturalmente durante il processo di bonifica l’impianto deve essere mantenuto in stato di fermo e tutti gli accessori di diffusione dell’aria ( bocchette ed anemostati) devono essere sigillati  al fine di evitare punti di contatto tra l’ambiente interno ai canali e l’ambiente indoor ( per evitare contaminazione durante le operazioni di pulizia).

La contaminazione indotta ( cross contamination ) è un pericolo reale se i lavori sono eseguiti da personale non istruito e qualificato.

E’ opportuno delimitare l’area di lavoro con opportuna segnaletica.

La pulizia dell’impianto aeraulico deve essere condotta in modo seguire il flusso dell’aria e quindi dall’U.T.A. alle bocchette di mandata.

Le U.T.A. devono essere ispezionate e pulite in ogni loro parte, evitando accuratamente di danneggiare i singoli componenti.

Anche i controlli post bonifica devono essere svolti con attenzione con indagini visive, indagini microbiologiche ed indagini del particolato polveroso sedimentato ( Nadca Vacuum Test ), comparando tali valori con quanto evidenziato dalle analisi effettuate prima dell’intervento.

Bisogna, alla fine dei lavori, anche prevedere cicli di ispezioni periodiche in base alla tipologia ed alla struttura dell’impianto.

 

Le difficoltà si evitano con un approccio professionale

In base alla esperienza sul campo emergono alcune criticità, piuttosto frequenti (non solo negli ospedali) e che possono essere superate da un approccio professionale nella manutenzione e, soprattutto, nella corretta progettazione ed esecuzione degli impianti:

  • Mancata rispondenza delle caratteristiche costruttive degli impianti aeraulici alle normative;
  • Mancanza totale o numero insufficiente di sportelli ispettivi;
  • Mancanza di disegni ragionevolmente dettagliati degli impianti;
  • Presenza di materiale coibente all’interno delle canalizzazioni;
  • Ubicazione delle U.T.A. in posizioni molto scomode e che non rendono l’accessibilità totale su tutti i lati ed a ciascun componente da controllare;
  • Accessibilità dei canali che spesso sono parzialmente irraggiungibili.

 

 

ing. Michele Paradiso,

Coordinatore regionale “S.I.A.I.S. – Puglia”

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