Homeimprese & dealersGrande successo per l’ “Eco-convegno sui Cam” di Punto 3 e GSA

Grande successo per l’ “Eco-convegno sui Cam” di Punto 3 e GSA

Nel settore c’è tanta fame di informazione e dibattito: lo dimostra il clamoroso successo dell’ “Eco-Convegno Cam nel cleaning professionale: a che punto siamo ad un anno dall’obbligo?”, svoltosi il 2 febbraio a Bologna e organizzato da Punto 3 GSA – Il Giornale dei Servizi Ambientali: sala gremita, oltre 160 i partecipanti che hanno seguito il dibattito con grande attenzione, dando vita ad oltre un’ora di botta e risposta con i relatori.

Un tema molto attuale

Perfettamente centrato l’obiettivo di fare il punto sul recepimento dei Cam nel cleaning professionale a un anno esatto dall’entrata in vigore dei vincoli previsti dal “collegato ambientale” (2 febbraio 2016, legge 221/15), e poi confermati dal nuovo Codice degli Appalti 50/16. La mattinata si è aperta con i saluti degli sponsor: Sutter Professional, Fimap, Vileda Professional, Epson Italia. Aldo Sutter, numero uno di un’azienda che nel green ha sempre investito molto, ha sottolineato la necessità di “pensare ai nostri figli, con soluzioni rispettose dell’ambiente”. Antonio Incrocci di Fimap ha ricordato, fra l’altro, le certificazioni ambientali, le innovazioni in materia di connettività, le officine certificate, la consulenza, la formazione e soluzioni studiate ad hoc per l’ambiente. Loris Raimondo, di Vileda Professional, ha messo l’accento sulle nuove tecniche di produzione e sull’obiettivo di studiare un ciclo di vita più lungo per i prodotti, in modo da evitare o, comunque, ritardare la produzione di rifiuti. Epson, che pur non essendo una realtà del settore, si è accorta, collaborando con aziende del cleaning, di come ci siano molti importanti obiettivi comuni: la sostenibilità, la riduzione dell’impatto ambientale, l’attenzione al pianeta. A sottolinearlo è stato Cristiano Vignati.  Alla tavola rotonda, moderata dal presidente di Punto 3 Paolo Fabbri, sono intervenuti Alessandra Mascioli, Referente GPP del Ministero dell’Ambiente, Giuseppina Galluzzo, Referente GPP di Consip SpA, Maurizio Genovese, Direzione acquisti Trenitalia SpA, Patrizia Bianconi, Referente GPP Regione Emilia Romagna, Marco Boni, past president Fare, Mauro Mingardi, Consigliere Fnip Confcommercio, Fabrizio Bolzoni, Presidente Legacoop Servizi e Toni D’Andrea, Amministratore Delegato Afidamp Servizi.

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Molto importante il controllo

Per Mascioli “l’obbligo dei Cam avrà l’esito di promuovere le aziende migliori e valorizzare l’attenzione al “ciclo di vita” di prodotti e servizi. Galluzzo, di Consip, ha messo in luce le nuove opportunità per le imprese del settore alla luce dell’applicazione dei Cam. Non è mancata una “sferzatina” sul fronte dei controlli: “Noi diamo indicazioni sui prodotti conformi, poi però sta alla singola amministrazione acquirente verificare come e se tali soluzioni vengono effettivamente applicate.” A fare il punto sul ruolo dei soggetti aggregatori, e in particolare Intercent-Er, ha pensato Bianconi: “La regione Emilia-Romagna già dal 2009 ha fatto una legge con cui dava obbligo all’amministrazione regionale e agli enti locali oltre i 5mila abitanti di definire un piano biennale di acquisti sostenibili. Non nascondo le numerose difficoltà di questi anni, ma ora siamo in regime di obbligatorietà e l’ambizione è fare ancora più attività informativa e formativa.” Fra le aziende pioniere in materia di attenzione all’ambiente va annoverata Trenitalia, che già dal 2011, come ha ricordato Genovese, ha bandito gare in cui si richiedevano determinati criteri ambientali come prodotti, attrezzature, macchinari e sistemi ecocompatibili. E mentre Boni ha messo l’accento sulla cultura professionale e ambientale come requisito sempre più necessario da parte di tutti, Mingardi ha spostato l’attenzione sulla realtà delle Piccole e Medie imprese del settore, tenendo conto che in questa categoria sono annoverate anche imprese molto importanti e strutturate.

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Ma c’è un aspetto su cui Mingardi si è soffermato in modo particolare, ed è quello del controllo: “Anche le migliori intenzioni -ha denunciato- rischiano di restare parola vana se poi non si effettuano i controlli. Se il controllo e il monitoraggio non vengono effettuati, fra l’altro, non si possono avere raccolte di dati”. “Per tutte le imprese -ha osservato Bolzoni- si tratta di un momento significativo. Molto sta cambiando, e anche in modo rilevante sia nel pubblico, sia per le grandi committenze.” Bolzoni si è poi concentrato sulle novità contenute nel Codice, “un po’ meno incentrato sui lavori e un po’ più riequilibrato sulle peculiarità dei servizi.” Toni D’Andrea, di Afidamp Servizi, ha riflettuto sul criterio, “molto italiano” di deroga. Il concetto è chiaro: uscire dalla cultura della deroga e iniziare a cambiare davvero, perché il futuro non attende.

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